sábado, 27 de diciembre de 2008

Non desiderare la donna d' altri

come spiegarti la forza con la quale sento
ogni attimo della mia esistenza,
come spiegarti l' amore struggente che spinge
ogni mia azione,
come spiegarti l' incolmabile bisogno di esprimere
ogni mio pensiero
e come dirti che ogni poro della mia pelle è vivo
e desidera, ti desidera?

come urlarti che amo follemente
questo filo sottile di vita,
che non posso fare a meno di rischiare la caduta
perchè adoro volare?

come dirti che non sono le tue colpe
che mi fanno ciò che sono,
bensì il mio sogno di libertà
che non vuole dare nome alle cose?

come dirti che la mia fede non ha dio
però il mio credo non ha limiti?
che il mio corpo non ha sesso
però il mio cuore solo ama!

come spiegarti che guardo ogni giorno in faccia la morte
e le sorrido perchè lei è con me,
è il senso della mia vita
è l' amore della mia lotta
è la giustizia della nostra attesa
è il sangue delle mie lacrime

eppure mi abbandona
e mi lascia nuda
qui
in queste lenzuola fredde
dove ci sono solo io,
solo me
scalciante, scalpitante,
gemente e urlante in un letto di lussuria
che sogna il giorno in cui tu mi amerai
perchè non ti farò più paura.

(domani lascio l' Italia, che so che non mi vuole)

miércoles, 24 de diciembre de 2008

miércoles, 17 de diciembre de 2008

PHAG OFF - L'ULTIMO-

Staremo lì riunite e compartiremo questo dolore
Le nostre più sentite condoglianze.
Che l'amore continui a regnare.


THE FUNERAL PARTY


Signore e Signori, L’influenza che abbiamo avuto sui vostri figli è molto più di ciò che pensavate. Creati e reati di Roma, prima li abbiamo uniti, poi li abbiamo amati, ora li uccidiamo.

Benvenuti al funerale del Party che ha iniziato tutto e che tutto porterà con se. Nella traiettoria ascendente, tra l'alpha e l'omega di corpi in rivolta, gegorafie del desiderio, frequenze nascoste, fluidi corporali, parole in caduta libera, dancefloors infiniti, live impazziti, macchine liquide, flash del futuro, fotografie che raccontano storie di amori impazziti. Questo, il percorso emotivo che morirà con Phag Off, nella sua bara di pizzo viola. Sopra il suo coperchio la terra è fertile per nuove fioriture.


Lo piange con misericordia la Madre Nikky, Infidel il vj, Il Dj hugo Sanchez, Sua zia Massimo De Felice, I fotografi del Set My Jemma Temp, Il cugino asiatico Kawamura Gun, I suoi figliocci Italo4Eva e Bebop e tutti i phags che mai si daranno mai pace. Dopo la morte Phag Off resusciterà con un After Hours la cui location sarà divulgata durante la festa. Dress Code: LUTTO.

Per varcare il confine tra vita e morte, la veglia funebre continuerà con un After Phag in una location segreta che vedrà le giovani generzioni prendere il possesso del cadavere in un rito antropofagico. Ospiti d’eccezione la nuova scoperta Female Techno Dj Trix , le visioni cannibali del Vj berlinese Boxikus di Sabotage Krew e gli Atomic Kids; i figli del male. la generazione sopravvissuta alla phag mattanza, pronta a una nuova stagione di suicidi con il nuovo queer party chiamato “Atomic”.

PROGRAM



viernes, 12 de diciembre de 2008

irriverente (per l' ascolto clicca aqui)



sono una scrittrice italiana, esiliata, vivo in Spagna.

Mi dedico a scrivere e a sopravvivere.

Sono una persona diciamo....
quella che qui chiamerebbero dissidente
in ogni senso
perché sono, non sono religiosa,
sono lesbiana,
e allo stesso tempo sono militante poetica

come dire
io racchiudo tutte quelle condizioni
tali per cui non mi si pubblichi mai un libro
e per le quali vivró al margine di tutte le societá
in qualsiasi posto del mondo.


(libera traduzione delle parole di Reinaldo Arenas)



lunes, 1 de diciembre de 2008

Supplica a mia madre (patria*) - Súplica a mi madre (patria*)


Que los escupitajos se conviertan en balas.

E' difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un'infinita fame
d'amore, dell'amore di corpi senza anima.

Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l'infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l'unico modo per sentire la vita,
l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…


.
Mis palabras de hijo dirán difícilmente
algo a un corazón de mí tan diferente.

Sólo tú en el mundo sabes de mi corazón
lo que siempre fue, antes de cualquier amor.

Por eso tengo que decirte lo que es horrible reconocer:
germina mi angustia en el seno de tu gracia.

Eres insustituible. Por eso está condenada
a la soledad la vida que me diste.

Y no quiero estar solo. Tengo un hambre infinita
de amor, del amor de cuerpos sin alma.

Porque el alma está en ti, eres tú, pero tú
eres mi madre y tu amor es mi esclavitud:

esclava fue mi infancia de este sentimiento
alto, irremediable, de inmenso compromiso.

Era la única manera de sentir la vida,
la única tinta, la única forma. Ahora se acabó.

Sobrevivimos: y es la confusión
de una vida recreada al margen de la razón.

Te lo suplico, ay, te lo suplico, no quieras morir.
Estoy aquí, solo contigo, en un futuro abril…

*Titolo originale "Supplica a mia madre" la parola "patria" tra parentesi è aggiunta da me in riferimento all'Italia.
Pier Paolo Pasolini Poesia in forma di rosa
, 1964


    miércoles, 26 de noviembre de 2008

    EXPOSICION DE FOTOS AmA* SATISFETISH



















    He salido de mi cotidianidad

    para sumergirme

    en una realidad paralela....

    El juego sexual

    es un juego

    que nos aleja del mundo exterior

    Así creé mi alter-ego...

    Juntas somos felices

    Yo soy lo que siento

    Ella es mi voluntad

    Yo soy su amor

    Ella mi diosa inalcanzable......

    Las adoro a las dos

    Cada una en su lugar y en su tiempo

    Peligrosamente juntas

    Ahora mismo

    Hace un rato

    Siempre.....



















    Quería que fueran reales

    mis sueños

    mis fantasías

    las que me seducían

    las que más me inquietaban

    Así pensé en salir

    libremente de todo

    y traje ese alter-ego afuera

    en el lugar más salvaje y abierto...

    la calle

    Quería romper mis esquemas

    los que nuestra cultura

    nos imprime desde pequeños

    romper con la educación

    y con los códigos morales que tenía

    grabados a fuego en mi cerebro.

    Quería quitármelos de encima...


    Por: Antonella Ius. Barcelona 2008

    ____________________________________________________________________

    El dia 5 de diciembre se celebra en Granada, en la sala La Telonera, el primero evento BDSM de Andalucìa.
    Encotraras un espacio de juego donde poder experimentar y experimentarte.
    Bienvenidas a tus inquietudes y a tus deseos.
    Chic@s en una atmosfera de latigos, cuero y velas
    podeis mirar las fotos AmA*SATISFETISH ademàs de video y performance de Basia
    Os quieremos con y sin verguenzas!




    lunes, 24 de noviembre de 2008

    Pornoterrorista 20 novembre 2008

    Las fotos documentan la performance de Diana J. Torres y la posibilidad que una idea se vuelva realidad por medio de la acción, sin la cual se quedaría inacabada.
    La radicalidad de su terrorismo reside en el desvelar nuevos limites del contemporaneo y en el abrir puertas a nuevas inquietudes de las cuales ya os contaremos....

    Le foto documentano la performance di Diana J. Torres e la possibilitá che un' idea diventi reale grazie all' azione, senza la quale rimarebbe incompiuta.
    La radicalitá del suo terrorismo risiede nel svelare nuovi limiti della contemporaneitá e nell' aprire porte a nuove inquietudini delle quali vi racconteremo...






    fotos de Mar Cejas Guerrero

    miércoles, 19 de noviembre de 2008

    PORNOTERRORISTA con VIDEOARMSIDEA Giovedì 20/11 · 23:00h Magatzems C/ Turia 53 Valencia - España


    Diana J. T., Pornoterrorista. Artista performativa. Si definisce: “Ero una donna tranquilla e dolce, scrivevo solo astrazioni che poco o niente avevano a che fare con il mondo. Il sistema, come a tuttx, mi ha trasformata in un mostro.”
    Iniziò a lavorare nel 2000 facendo cabaret-gore con "Shock Value" a Madrid e posteriormente recitando poesia in bar e pub di Barcellona. Collabora con PostOp (http://postporno.blogspot.com/) e nel 2006 inizia a realizzare letture di pornopoesia nelle quali include masturbazioni, penetrazioni, sangue e immagini estremamente violente. La sua ricerca pretende sbloccare i meccanismi sociali che impediscono di desiderare sessualmente l’aberrante, il deforme e il politicamente incorretto. Nell’ottobre del 2007 iniziò a scrivere un blog (www.pornoterrorismo.blogspot.com) che infine si trasformò in una pagina web (www.pornoterrorismo.com) a causa delle restrizioni sui contenuti. Le sue performance sono catartiche, ritmiche e la parola colpisce nel più profondo, come un fisting nella coscienza, e sí, definitivamente, “pone cachondx ”.

    ( tr. "Pone Cachondx": situazione in cui il corpo inizia a sentire un forte stato libidinoso, lussurioso e si espressa una forte eccitazione.)


    per saperne di piú: arteleku

    viernes, 7 de noviembre de 2008

    il diritto di potere e il potere del diritto.




    Sempre, mi son chiesta cosa si provi a vivere, in un dato paese, un momento di reale trasformazione.

    Un cambiamento forte e radicale teso, nel caso di questa mia riflessione, al miglioramento.

    Fantasticando, mi accorgo, che neanche nella mia immaginazione si pone il problema del lieto fine, intendo dire, non è mio interesse sapere se il mio sogno di cambiamento finisca per il meglio, mi basta sapere che lo sto imvaginando.

    Non so realmente se interpretare questo (il non volere necessariamente un lietofine) come segno negativo, laddove potrebbe voler dire che ho smesso di pretendere il meglio, oppure come positivo, perché la forza della vita, che in fondo ognuna/o di noi ha dentro, pretende esclusivamente d’essere incanalata in un moto di continuo divenire, senza per forza interrogarsi, come se la vita seguisse la narrazione cinematografica, sul come andrà a finire?

    Il 44esimo presidente degli USA è nero, colto e uomo (il sesso biologico, in ordine d’importanza, di certo non rappresenta il cambiamento).

    Per un paese che non è il baluardo della libertà, della democrazia e del sogno americano alla portata di mano di tutti, ma che anzi ha fatto anche dell’american way of life un prodotto di consumo (anche d’esportazione, dagli anni ’20 tramite il cinema), lasciando credere agli americani (solo teoricamente) di non essere un patchwork d’individui (popolo estremamente eterogeneo) ma di essere tutti insieme gli Stati Uniti d’America … la vittoria di Barack Obama potrebbe essere l’esame pratico per questa terra.

    Il mondo intero ha seguito l’ansia, l’attesa, la speranza … e poi i festeggiamenti di quella parte di quei comunque americani neri (e non) che aspettavano da tutta una vita il loro riscatto.

    Io non so, davvero, a quali reali cambiamenti porterà la presidenza di Obama, e preferisco anche non fare previsioni perché sarebbero basate su pochi elementi e qualche sensazione.

    È inedita per me la sensazione della possibilità.

    Sto provando, in questi giorni, un’immensa invidia per tutti colori che dall’altra notte stanno sognando e sperando con/in un nuovo presidente.

    Io non riesco nemmeno ad imvaginare cosa si possa provare nel guardare ad un’uomo politico come potenziale inespresso dei desideri di molti che con un voto li ripongono in una persona, e dunque come tale possibilità di cambiamento (nel bene come nel male).

    Il punto è che non sto qui a chiedermelo, piuttosto, sono qui in preda a due fortissime sensazioni.

    Invidia e rabbia.

    Invidia, perché come si può imvaginare, oggi più che mai vorremmo sapere com’è vivere da americani in questo momento.

    Rabbia, perché il mio paese non mi ha mai concesso il sogno.

    Il sogno inteso come viaggio sulla strada di un cambiamento, non certo come garanzia di una vita nuova, nel segno del raggiungimento del nirvana quotidiano.

    Vorrei, in altre parole, solo poter vivere non sapendo come andrà a finire una promessa bellissima di cambiamento!

    È l’atmosfera di speranza collettiva che cerco da tutta una vita.

    È l’idea concreta, e non visionaria, di cambiare il mondo.

    È avere di nuovo un’idea, come progetto sul mondo, come disegno della mento, come attività del pensiero inscindibile dall’esistenza.

    E invece no, non, qui in italia, è possibile avere un’idea senza subito essere condannati per mancanza di concretezza, perché sembra non si sia più in grado di pensare che l’idea possa essere il lavoro della ragione per realizzare un cambiamento.

    E mentre dall’altra parte del mondo in molti, moltissimi, riprendono a credere nella possibilità, al grido di yes, we can! ..noi abbiamo augurato buon lavoro ad Obama , attraverso il presidente del consiglio berlusconi (a sole 24 ore dalla vittoria del senatore democratico, da mosca col suo amico putin!) le cui parole, in tono sarcastico, hanno già fatto il giro del mondo “ho detto al presidente (riferito a dmitrij medvedev) che Obama ha tutto per andare d’accordo lui. È giovane, bello e anche.. ABBRONZATO!”

    http://it.youtube.com/watch?v=lkebeLps1bY

    Chiaramente le accuse, peraltro motivatissime, di razzismo italiano da ogni parte del mondo, ci stanno piovendo addosso in un momento già buio di questa fase di totale recessione.

    Al danno segue la beffa, la ministar della d-istruzione, signora gelmini ha dichiarato che per il suo decreto si è ispirata ad Obama!

    Capisco che questo sia un paese senza memoria, ma non siamo ancora tutti rincoglioniti!

    Obama parla molto chiaramente di scuola e università per tutti, senza distinzione di ceti, parla di esercito d’insegnanti (in italia si parla di esercito e basta!), aumento degli stipendi, potenziamento delle strutture ecc.

    Parla di cultura e di ricerca come motore propulsore del paese, ancor più quando c’è bisogno di risalire dal buco nero della crisi.

    La gelmini parla di tagli indiscriminati dei finanziamenti, privatizzazioni, licenziamenti e maestro unico!

    (O lei non capisce l’inglese o io non capisco più niente)

    In italia le proteste studentesche avanzano e crescono sempre più (domani a napoli verrà Sabina Guzzanti nella facoltà occupata L’Orientale per un dibattito con noi studenti) proprio come la “crisi”, spero tutto possa raggiungere dimensioni impreviste da divenire qualcosa fuori dal controllo di tutti (quelli che vorrebbero controllarci).

    Per tutte/i quelle/i che ancora non hanno facoltà di scelta e per chi resta perché sente che la sua lotta è qui ed ora, io spero in una trasformazione volta alla rivoluzione.

    Ci sono fasi di transizione, di trasformazione che valgono la pena d’essere vissute, quei nodi storici dai quali poi sono dipese molte delle conseguenze che chiamiamo tempo presente.

    Per chi ha visto quel meraviglioso film goodbye lenin! c’è una scena che ricordo mi provocò le lacrime

    nella quale i due attori, alex e lara, sono seduti sulle rovine di un palazzo di Berlino, nei mesi successivi alla caduta del muro..e con tutto ciò che, nel bene e nel male, questa comportò..

    attraverso il film il regista rappresenta la sua esperienza e ciò che avrà provato in quegli anni, ed io invidiai profondamente per quel loro dire:

    ci sentivamo il centro del mondo dove tutto era sul punto di accadere, e ci abbandonammo alla corrente … il futuro era lì, ai nostri piedi..incerto ma carico di promesse..”

    voglio che ovunque, le persone che davvero resistono .. noi, malcapitati in italia .. quelli che aspettano da una vita e quelli che ci credono per tutta la vita.. possiamo un giorno, molto vicino, guardare al cielo e sentire il futuro carico di promesse ai nostri piedi..

    sábado, 1 de noviembre de 2008

    30 ottobre 2008

    Ponte della Libertá, Venezia 30 ottobre 2008

    Piazza Navona, Roma 29 ottobre 2008

    Vivere in Italia, per chi abbia coscienza di cosa stia succedendo, è un affare difficile.
    Qui viviamo in un Totalitarismo mascherato da Democrazia.
    L’Italia sembra il luogo dove parole già svuotate come libertà, cultura, collettività muoiano definitivamente, schiacciate da un Potere totalmente separato dalla vita reale.
    Sono anni che la gente scende in piazza per manifestare il suo dissenso di fronte a tutto ciò.
    L’impossibilità di decidere per un cambiamento reale da parte del popolo e la lunga resistenza al Potere ha portato al limite delle forze e della sopportazione, con il risultato di mettere l’uno contro l’altro …“il più povero contro il più povero e così all’infinito”.
    Vivendo a Venezia mi è difficile riuscire ad avere una visione obiettiva e reale di cosa stia succedendo nel Paese intero.
    Prima di tutto per la totale mancanza d’informazione ufficiale attendibile tra le diverse città e in secondo luogo perché questo bagno di realtà quotidiana, in un simile contesto, annebbia il cervello e il cuore lasciandoti in preda a malumori e ansie e a tentativi di rasserenamento...
    Tutti vociferano su cosa stia succedendo come se la situazione non appartenesse loro -la televisione di Berlusconi ci ha separato dalle nostre stesse vite (e non è un caso che Guy Dedord studiasse la situazione Italia)- senza la coscienza né l’urgenza di una ri-creazione del sociale.
    Crescono e aumentano i gruppi giovanissimi di neo-fascisti.
    Le “Ministro-valletta” spopolano e suscitano i migliori complimenti di imprenditori e imprenditrici.
    La scuola va a farsi fottere …e il futuro con lei.

    Que es el aislamiento en Italia?

    Leyendo el artículo aparecido sobre el periódico español El Pais, del título:
    Guerra educativa en Italia
    me asombro de vez en cuando que todavía exista en esta Europa una prensa atendible o por lo menos mínimamente válida.

    Quedo en cambio desorientada intentando imaginar la situación justo en este momento, en estos días y en estas horas a Nápoles...
    y quedo igualmente desorientada imaginándome la diversidad con la qual la misma grave y crítica situación es advertida en cambio, moderadamente, a Venecia.
    Estos aislamientos forzados o carácteres forzadamente opuestos, que mantienen las ciudades italianas entre ellas, hacen él que todo vueltas sobre él mismo...
    y entonces sucede que a Nápoles los estudiantes son cargados o atropellado por los ciclomotores o directamente de la ciudadanía que no puede más ya de cada cosa
    y no "entiende", porque es mantenida intencionalmente en la ignorancia por un Gobierno corrompido que un País unido e informado no sabría cómo administrarlo
    mientras a Venecia los estudiantes no logran tampoco hasta gritar porque el control, la soledad, el capitalismo y el miedo le han sacado la voz, la fuerza, la potencia que tendrían en cambio estando junto...

    además, la cosa más grave es que cadauna/o no se dará nunca cuenta de la otra/o porque intencionalmente son mantenida/o divididas/os y ignoran la existencia la una de las otras, todavía más que él un de los otros.

    viernes, 31 de octubre de 2008

    Che cos'è l'solamento in Italia

    Leggendo l'articolo apparso sul quotidiano spagnolo El Pais, dal titolo: Guerra educativa en Italia

    mi meraviglio ogni tanto che esista ancora in quest’Europa una stampa attendibile o per lo meno minimamente valida.

    Rimango disorientata invece tentando d'immaginare la situazione proprio in questo momento, in questi giorni e in queste ore a Napoli...
    e resto altrettanto disorientata immaginandomi la diversità con la quale la stessa grave e critica situazione è invece avvertita, moderatamente, a Venezia.
    Questi isolamenti forzati (o caratteri forzatamente opposti) che mantengono le città italiane fra loro, fanno si che tutto ritorni su se stesso...
    e allora succede che a Napoli gli studenti vengono caricati o travolti dai motorini o direttamente dalla cittadinanza che non ne può più ormai di ogni cosa
    e non "capisce", perché è mantenuta nell'ignoranza volutamente da un governo corrotto che un Paese unito ed informato non saprebbe come gestirlo
    mentre a Venezia gli studenti non riescono nemmeno ad urlare perché il controllo, la solitudine, il capitalismo e la paura
    gli hanno tolto la voce, la forza, la potenza che avrebbero invece stando insieme...

    tra l'altro, la cosa più grave è che ognuna/o non si renderà mai conto dell'altra/o perché volutamente sono mantenute/i divise/i ed ignorano l'esistenza le une delle altre, ancor più che gli uni degli altri.

    arms idea, Paris

    intersex


    DE CORPORIS FABRICANS - 2008, chiara
    " Los intersexuales tienen cuerpos disidentes, incluso heréticos" CUERPOS SEXUADOS, Anne Fausto-Sterling 2000

    Mentre aspettiamo di vedere il governo fittizio di opposizione cercare voti attraverso un possibile referendum, vorrei usare questo spazio che avete creato per la diffusione, sopratutto in Italia, di un concetto che è davvero preoccupante e ad analizzare il quale gli studi di genere qui sono molto limitati.
    Mi è stato fatto notare qualche giorno fa che il 14% dei nati nel mondo è senza un "genere definito" secondo i canoni occidentali, cioè è intersex.

    Scopro solo ora una ricercatrice italiana, antropologa, che nell'introduzione al suo libro sul genere parte da questo argomento …ma rimane pressoché l'unica.
    Faccio uso dell'antropologia perché lo studio di popolazioni non occidentali permette di scoprire in maniera evidente come siamo solo noi occidentali ad usare certe categorie di suddivisione di genere mentre in molte popolazioni, che non necessitano di questo controllo sociale, il processo di scelta di genere e di quali siano i generi che in una società possano esistere va oltre i nostri canoni e paradigmi.
    Prima vorrei far notare che è importante, visto che in questo blog le pubblicazioni avvengono attraverso varie lingue, ricordare che la parola gender è spesso tradotta ma non spiegata; di fatto si usano parole quali genere (in italiano) genre (in francese) e genero (in spagnolo) ...ma nessuna traduzione è quella corretta.


    Per genere noi intendiamo quegli attributi, caratteristiche psico-attitudinali e comportamenti che si ritengono adeguati ad un uomo o ad una donna, a bambino o bambina …insomma a degli esseri sociali.
    Cosa succede allora se ci troviamo tra gli inuit dell'artico e la piccola inuit , che noi chiameremmo essere umano di sesso femminile, è di fatto un uomo? La differenziazione in questa popolazione di esempio, mette in mostra come femminilità o maschilità siano condizioni apprese.
    Per gli inuit nascere significa ritornare, in base ad una sorta di reincarnazione che definisce in chi ci siamo reincarnati, attraverso riti sciamanici ...il soggetto appena nato diventa un anima-nome che decide i tornare in vita.
    I nomi che vengono dati ai neonati non hanno perciò specificazioni di genere ...esempio ...se Nadxiieli, qui riconosciuta come bambina, fosse nata tra gli inuit e riconosciuta come anima del suo bisnonno, sarebbe stata trattata come un uomo ...il sesso del nascituro, quello visibile dai genitali, è solo un particolare irrilevante, rispetto all'anima nome.
    Solo con questo esempio un occidentale dovrebbe rendersi conto della base dello studio di gender: sesso biologico e attitudini, comportamenti e identità personale, sono scollegati (puoi nascere con la vagina ed essere educato e riconosciuto come un maschio).
    Ma soprattutto bisogna prendere in considerazione che il mondo in cui si è educati rimane al centro di qualsiasi formazione e riconoscimento sociale. Bambole o automobiline sono prefigurazioni di ambiti sociali...ecco perché ho introdotto il paragrafo con quella definizione di genere. Essere donne o uomini diventa così il convergere di senso esperienziale di sé e di percezione del mondo, cioè quello che si è appreso ad essere nelle relazioni sociali, nei rapporti con gli altri.
    Questo è un problema che deve stare alla base della ricerca, il sesso non deve determinare il genere. Un conto è la biologia, un altro i dispositivi e i comportamenti che uomini e donne manifestano, un altro le idee su tutto questo.

    E’ importante fare questa introduzione per evidenziare come nell'uso di traduzioni di gender, si rischi di re-biologizzare il legame genere-sesso, soprattutto in francese nel termine genre ...o di usarlo semplicemente come sostituto di sesso, in spagnolo.
    Nel termine gender è di rilievo la derivazione grammaticale e nel dizionario inglese non esiste il significato conflittuale di rapporti oppositivi. Si è spesso cercata una parola sostitutiva, quale differenza sessuale o categoria dei rapporti sociali di sesso ...o categorie sociali di sesso.

    Ma sapendo che questo problema lessicale non è stato mai preso in considerazione, per scelta, è stato sfruttato questo termine per indicare asimmetria e gerarchia, definendo poi i ruoli di sesso. Genere indicherebbe le divisioni (differenze di ogni tipo) e le disuguaglianze (reazioni asimmetriche e gerarchiche) che esistono tra i due gruppi di attori sociali degli uomini e delle donne, mostrandone il carattere artificiale, costruito e arbitrario, ma anche sistematico. Questa sistematicità sta nel fatto che le discriminanti differenziali impregnano di sé ogni atto e ogni discorso, a tutti i livelli e in ogni momento del vivere sociale.

    Faccio dei salti temporali e di argomenti per arrivare a quello che è il tema centrale, che vorrei fosse poi oggetto di discussione e approfondimento.
    Così passo all'idea che permane tutt'ora di cosa sia donna…
    noi ci basiamo per differenziare il genere sulla biologia, per cui banalizziamo determinando il genere in base ad una frase: le donne partoriscono e gli uomini no.
    Frase pronunciata da un famoso antropologo negli anni '60 ...che sottolinea come alla radice di ogni organizzazione sociale risieda la gestazione, la fecondazione, il dominio e l’evitazione dell'incesto.
    Proprio qui, dopo aver dimostrato come il genere sia una decisione sociale e non sessuale, voglio fare lo stesso con la riproduzione.
    mettere al mondo un figlio non è un evento puramente naturale.

    La procreazione è un evento sociale, lo dimostra il fatto che , come tutto ciò che è sociale, è suscettibile di variazioni, di modifiche, di interruzioni ...di controllo.
    A partire dal concepimento e dallo stesso rapporto sessuale, tutti i processi della procreazione-gravidanza, parto, allattamento, accudire i figli ecc. sono processi che implicano un intervento esterno e che sono pertanto sottoposti alla possibilità di essere diretti, incanalati e controllati. Le pratiche anticoncezionali, l'aborto -selettivo sulla base del sesso del feto- e gli infanticidi, le tecniche di riproduzione assistita, il parto cesareo, l'allattamento artificiale ecc. mostrano ampiamente che non si tratta di un evento naturale, ma di una serie di processi in cui l'intervento esterno -sociale- è preponderante.
    -Qui ci sarebbe da ampliare il discorso sul corpo della donna come oggetto sociale, dalla Duden, alla Pancino, alla Tabet, discorso molto interessante, ma mi devierebbe da un tema non trattato in Italia, l'intersex, quindi mi scuso e proseguo-

    Torniamo all'idea del rapporto tra sesso e genere. Il paradigma di differenziazione che siamo abituati ad usare per distinguere se sei un ometto o una femminuccia, garantisce il controllo e la gerarchizzazione nel rapporto conflittuale tra le due opposizioni. Ma se partissimo dall'idea del sesso come un reale non definibile?
    Allora si potrebbe partire per la ri-naturalizzazione delle dimensioni sociali del sesso, quali la divisione sessuale -in realtà sessuata- del lavoro, la procreazione e la sessualità, e si crea per di più un ostacolo che impedisce di interrogarsi sull'eventuale intervento sociale in merito a quelle dimensioni.
    Un'ipotesi di ricerca è stata proposta da chi ha cercato di decostruire queste categorie, o nozioni di genere ...de Beauvoir, Guillaumin, Mathieu, Witting, che negli anni '70 mettono in luce gli aspetti socio culturali e politici del sesso. Ma non si riconosce il valore del concetto di genere.
    Soltanto nella bidimensionalità della differenza, di sesso e genere, si realizza una dialettica che rende pensabile un ambito così complesso.
    La domanda che ora ci si pone è ...
    perchè la forma degli organi sessuali è significante di relazioni sociali?
    Perché il sesso biologico è la base di una classificazione naturale? perchè il sesso deve originare una qualsiasi classificazione?
    Così diversi studi degli ultimi due decenni dimostrano che il dimorfismo è imputabile alla natura e comporta simultaneamente differenze naturali e socio-culturali tra la femmina e il maschio umani, in ogni tempo e luogo.
    Ecco che se ci troviamo in una società occidentale il sesso precede il genere e fonda la differenza, facendo diventare questi due termini una omologia, e il modello di sessualità umana che ne risulta è quello eterosessuale.
    Eventuali variazioni o inadeguatezze sono ricondotte al dimorfismo e all'eterosessualità ...quindi l'omosessualità da noi viene concepita come devianza e anormalità.
    La differenziazione fisiologica si colloca a più livelli, non solo quello degli "eterocromosomi" sessuali -x e y- ma si comincia a mettere in dubbio che sia lo sviluppo delle gonadi, femminili e maschili, a dare l'avvio alla differenziazione degli organi sessuali, compiendo degli studi per trovare il meccanismo che consenta di differenziare il sesso maschile nel corso dello sviluppo embrionale. Per tanto sono stati classificati i vari elementi come il gene o la molecola tdf (Testis Determenig Factor) cioè il fattore che determina lo sviluppo dei testicoli maschili. Ovviamente in tutto questo discorso la donna rimane assente, è l'altro non definito. Per chiarezza, nessuna di queste ricerche ha dato esiti positivi o risultati reali.
    L'idea che sia un unico fattore a determinare il sesso, e quindi supporre una sua differenziazione "naturale", deve essere sfatata.
    Si è dimostrato che l'umanità non è ripartita in due gruppi distinti ma da una continuità assoluta di esseri umani in cui la formula cromosomica muta da un punto all'altro in una scala graduale, con una serie di variazioni -che noi definiamo varianti patologiche-.
    Si è provato in alcuni Test che a volte uomini, definiti così sulla base dei genitali, possedevano una formula cromosomica XX ...e li abbiamo definiti maschi inusuali.
    Questo ovviamente perché si cerca di fondare nel sesso ciò che è stato già deciso nel genere.
    Per esempio, la sterilità ...è considerata una malattia, ma coloro che non possono riprodursi non sono anormali, lo diventano in un'ottica bipartita della scienza che cerca di definirle.
    Le teorie genetiche si radicano nell'ideologia e nell'idea di gender di ogni società.
    Così arriviamo al punto.
    Cosa fare, come trattare questo tema nei neonati che nascono intersessuati? Cioè manifestando organi esterni non chiaramente definiti né come maschili né come femminili...?
    i medici e i genitori decidono, non tanto su basi mediche, ma culturali.
    Suzanne Kessler, conducendo una ricerca, intervista vari medici e arriva alla conclusione che
    i medici sono irrimediabilmente convinti ed insistono sul fatto che maschile e femminile siano le uniche due possibilità "naturali". Questo paradosso mette in luce e chiama in causa l’idea secondo cui il femminile e il maschile sono dati biologici che impongono una cultura composta solo da due generi.
    è un paradosso dis-umano.
    Nasce naturalmente un neonato con genere incerto e lo definiamo “innaturale” e quindi da curare.
    L'intersessualità crea un dibattito che non può essere evitato se è vero che ricopre il 14 % delle nascite ...esiste un terzo sesso.
    Traducibile in un terzo genere (qui citano spesso Herdt).

    S’interviene subito attraverso la scienza per bloccare qualcosa che forse è più naturale, ma culturalmente non accettato, della maschilità e della femminilità.
    Come scegliere quale dei due sessi dare al proprio figlio? Cosa deve fare un genitore?
    Come in tutto, ci si affida all'esperto, al medico, che per evitare complessi psicologici ...o imbarazzi al reticolo sociale che vedrebbe crescere il mostro ...evita di aspettare per verificare quali siano le volontà di questa persona, attraverso complessi test psicologici. Così si sceglie spesso in base agli attributi genitali di cui sono portatori.
    Secondo il parere medico, se il neonato avrà il pene troppo piccolo, per evitargli l'imbarazzo del confronto futuro con i coetanei, si deciderà di somministrargli ormoni femminili e decidere così ...in modo naturale ...che sia una donna. Quindi non si utilizzano nemmeno le formule cromosomiche per la scelta, ma le dimensioni dei genitali. E i genitali maschili.
    Rimane l'uomo al centro di una decisione intersessuata. Per determinare il sesso bisogna scegliere se gli organi maschili, esterni, siano all'altezza, se no si viene declassati all'essere femmina. Questo ideale morfologico alquanto raccapricciante vuole essere una base per ricordare che il sesso non deve essere il punto di partenza per la "differenziazione naturale".

    Appurato quindi che nel rapporto genere-sesso, quest’ultimo rimane epifenomeno, mentre il genere rimane un aspetto primario, o reale. Possiamo dire allora che genere e sesso sono indipendenti, cioè la loro relazione non è fissa né necessaria, ma ciò che viene determinato dal sesso non è la natura a dirlo ma la società.

    con le affermazioni di prima, siamo rimasti senza più la classificazione dei due sessi ...non siamo più uomini o donne come "dati". Non è più il genere qualcosa di naturale ...e il naturale stesso acquisisce un carattere di non definito, si manifesta come un'idea storicamente determinata. Questa differenza costruita, non genera gerarchia, ma sono gerarchia e asimmetria a creare la differenza.

    Perché il sesso dovrebbe categorizzare quindi?
    La differenza tra sessi-generi è il modo per imporre e continuare il dominio politico, economico e sociale, simbolico e materiale sulle donne come gruppo sociale, da parte degli uomini come anch'essi gruppo sociale. L'invisibilità di questa relazione di dominio, è dovuta al concetto di natura; gli ordini gerarchici nel nostro modo di pensare sono frutto di un ordinamento naturale.
    l'esistenza stessa di una gerarchia implica la sua non formulazione, prova del suo
    buon funzionamento (severine rey)

    Questo piccolo scritto vuole essere un punto soprattutto dal quale partire perché la ricerca, che qui in Italia è quasi inesistente, si occupi di un tema così importante.
    Vi chiedo aiuto soprattutto per il reperimento di informazioni …che spero al di fuori del bel paese, siano più complete.