martes, 17 de mayo de 2016

RADICI NEL MARE /// la nostra ancora

il cancello era aperto.
siamo entrati e l'abbiamo chiuso dietro di noi
tutti entusiasti di non essere arrivati troppo tardi.
ma ci eravamo chiusi dentro.
stiamo per scavalcare
e stava anche per scattare l'allarme
siamo usciti con diciotto cuscinoni di ovatta
dodici nel bagagliaio
sei tra sara e lessen come un mare di nuvole
quando li portiamo al paratodos
milka, saadia, guiomar iniziano a riempire le radici

mamadou non ha dubbi
i pescherecci europei sono autorizzati a depredare il nostro mare
da quando sono arrivate le flotte europee, c'è molto meno pesce

tagliamo tutte le lettere
dicko ha imparato a cucire a macchina
fino alle due di notte
restiamo con rachele, paola e arianna a cucire le lettere
ci raccontano che a pastrengo molti genitori stanno ritirando le iscrizioni al centro estivo
perché li' nell'edificio accanto apriranno uno spazio di accoglienza per rifugiati
cosa si puo' fare?
molte persone non hanno avuto la fortuna di conoscere degli stranieri
come possono abbattere le loro paure...
le associazioni per i profughi spesso diventano delle prigioni
i progetti dell'intercultura e dell'integrazione finiscono sempre

ma i giovani possono cambiare le cose,
il modo migliore è condividere la vita
fare conoscere i tuoi amici stranieri ai tuoi amici italiani
e poi agli amici dei tuoi amici
e cosi' poco a poco tutto cambia

il paratodos è un luogo che crea relazioni e possibilità reali
ci vanno ragazzi di origine senegalese, gambiana, guineana, marocchina
è uno spazio che mette insieme nel quotidiano la formazione, laboratori e produzioni creative
vanno oltre al fatto che sei straniero
non c'è una barriera
che di solito c'è,
un'aria di armonia,
c'è una cucina
accanto c'è una falegnameria
oggi i falegnami ci hanno portato le sedie senza spalliere
e hanno tagliato su misura le gambe e le sedute

abbiamo cucito la parte interna e la parte esterna della piroga
a reggerlo sembrava troppo pesante
non sappiamo se l'ovatta sostiene tutto
la piroga starà in piedi?
pensiamo alle trecce,
la nostra ancora.

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