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sábado, 7 de julio de 2012

Sesso al lavoro, di Roberta Tatafiore

http://www.marta-ajo.it/file//sesso_al_lavoro_ts1.jpg 
Sesso al lavoro. La prostituzione al tempo della crisi, di Roberta Tatafiore, a cura di Bia Sarasini (Il Saggiatore 2012)
Dalla nuova introduzione di Bia Sarasini
Non so bene – in questi anni di occupazione dello spazio pubblico da parte del perverso intreccio denaro, sesso e potere – quando ho pensato che sarebbe stato utile riportare all’attenzione comune il libro anticipatore di Roberta Tatafiore dedicato alla prostituzione. Di sicuro non è stato nello scrutare il viso drammatico di Patrizia D’Addario, la donna a cui si deve nel 2009 l’introduzione nel lessico quotidiano di uno dei termini correnti nel nuovo mercato del sesso: escort, parola che designa una delle forme della «prostituzione al tempo del post-fordismo».2 Neppure è stato alle prime avvisaglie del caso«Ruby rubacuori», nickname di sapore da bordello quasi letterario, appiccicato a Karima el Marhoug, ragazza migrante di seconda generazione di pericolosa bellezza, usato dai media con noncuranza, intrusione nella scena pubblica dell’intimità spersonalizzata e promiscua che si ha con la prostituta.

viernes, 30 de abril de 2010

Ni Coupables, ni victimes



"Ni Coupables, ni victimes" ("Not Guilty, Not Victims") is a polyphonic conversation gathering the words of some of the protagonists at the European Conference on Sex Work, Human Rights, Labour and Migration, Brussels (2005). They speak of the complexity and nuances of the sex industry and their lives: the challenges and the struggles of being a sex worker in Europe today, the repressive policies affecting their lives, and the strategies of resistance enabling them to do their work, build their desires and plan their futures.
Produced by:
Sexyshock www.ecn.org/sexyshock and ICRSE www.sexworkeurope.org


en el mientra en Granada (España)

Un total de 94 prostitutas y 18 clientes han sido denunciados por la Ordenanza para la Convivencia de Granada que entró en vigor el pasado noviembre y que establece sanciones de hasta 3.000 euros por el ofrecimiento o la demanda de servicios sexuales en la vía pública.

A estas denuncias hay que sumar otras nueve por mantener relaciones sexuales en la vía pública, así como dieciséis actas de información a prostitutas o clientes, en las que se les advierte de que esta práctica está sancionada por la nueva normativa municipal, según ha indicado el concejal de Participación y Seguridad Ciudadana, Eduardo Moral.

La gravedad de la conducta sancionada varía en base a la reincidencia o la zona en la que haya ocurrido

El responsable de este área ha explicado que aún no se han impuesto sanciones, ya que se está estableciendo el procedimiento y una vez que se produce la denuncia se cuenta con seis meses para tramitar el expediente y para que se valore la gravedad de la conducta, en base a aspectos como la reincidencia o la zona en la que haya tenido lugar.

En el caso de las denuncias registradas hasta ahora, "la mayoría si no la totalidad" se refieren a actos cometidos en la Carretera de Jaén o en la de Córdoba, por lo que, dada la proximidad de viviendas en estas zonas, serían sancionadas como muy graves, es decir, con multas de entre 1.500 y 3.000 euros.

Moral ha señalado que el Ayuntamiento está intentando "no ser excesivamente duro" en la aplicación de la norma, aunque se ha hecho más hincapié en los temas que generan más problemas, como la prostitución.



viernes, 18 de septiembre de 2009

Grisélidis Réal


Traduzione dal francese all’italiano, fonte: wikipedia

Nata a Losanna nel 1929 in una famiglia d’insegnanti; Grisélidis raggiunge suo padre all'età di sei anni ad Alessandria d'Egitto, poi ad Atene, dove lui muore mentre lei ha solamente 9 anni. Ritorna a Losanna con sua madre e riceve da lei un'educazione molto rigida contro la quale si rivolta. Intraprende gli studi di Arti Decorative a Zurigo e si diploma nel 1949. Si sposa a 20 anni, ha un primo figlio nel 1952, si separa da suo marito e ha una figlia nel 1955 con un altro uomo. Durante un tentativo di riparare il suo matrimonio ha un secondo figlio nel 1956 ma tutto finisce ugualmente e divorzia. Avrà un quarto bambino nel 1959, ancora un figlio. Poi parte con sua figlia, il suo secondo figlio e il suo nuovo compagno, per la Germania. Si ritrova senza denaro, senza documenti e senza il diritto di lavorare, così nel 1961 decide di prostituirsi in un bordello clandestino di Monaco per nutrire i suoi tre bambini.
Viene incarcerata per avere venduto della marijuana a soldati americani e viene poi rimpatriata in Svizzera dove continua a prostituirsi per qualche tempo. Ha cominciato a scrivere in prigione e a dipingere. Tenta di lasciare la prostituzione per dedicarsi alla creazione artistica.
Il suo primo libro, Le Noir est une couleur -Il Nero è un colore- (Balland, 1974) è un lavoro autobiografico.
Durante gli anni ‘70 Grisélidis Réal diventa un attivista, una delle sobillatrici della "Rivoluzione delle prostitute" a Parigi: 500 prostituite occupano la Cappella San Bernard nel giugno 1975 e richiedono la riconoscenza dei loro diritti. Rigettando l'argomento secondo cui una donna si prostituisce solamente se è obbligata dal protettore, dichiara che la prostituzione può essere anche una scelta, una decisione. Considera importante ciò che riportano i suoi documenti ufficiali cioè che non solo è scrittrice ma anche "péripatéticienne" -prostituta-, che considera come una seconda professione.
Appare, filmata nel suo appartamento nel 1975 o 1976, alla fine del documentario: Prostitution di Jean-François Davy.
Grisélidis porta la sua "Rivoluzione" a Ginevra nel 1977 e riprende la prostituzione, attività abbandonata sette anni prima. È una delle fondatrici nel 1982 dell'associazione in difesa delle prostitute: Aspasie. Ha esteso la sua battaglia partecipando a conferenze internazionali, parlando di ciò che considera come il suo mestiere nelle università concedendo numerose interviste ed animando delle riunioni pubbliche. Nel suo piccolo appartamento dei Pâquis, crea un centro internazionale di documentazione sulla prostituzione.

Parallelamente a questa battaglia politica, Grisélidis Réal ha sempre rivendicato un ruolo sociale della prostituzione che considera come un'attività che alleggerisce le miserie umane e che ha la sua importanza. Nel 1977 scrive: “…la prostitution est un acte révolutionnaire” -...la prostituzione è un atto rivoluzionario-.

Ha sviluppato una visione positiva di ciò che ha chiamato nel gennaio 2005 (nella prefazione di Carnet de bal d'une courtisane, Taccuino di ballo di una cortigiana) “un Art, un Humanisme et une Science” -un’Arte, un Umanesimo ed una Scienza-. Ma riconosceva anche il lato sordido del suo lavoro, di cui parlava in termini crudi. Lontano da ogni caricatura e da qualsiasi posizione morale, col suo spirito libero e senza compiacenza, ma attraverso una generosità autentica, Grisélidis Réal ha incarnato una vera visione della dignità umana.

Grisélidis Réal smette di prostituirsi nel 1995 all'età di 66 anni dopo trent'anni di attività, quattro bambini ed undici aborti. Tre anni prima, nel 1992, pubblica La Passe imaginaire -Il Passaggio immaginario-, raccolta di lettere inviate all’amico Jean-Luc Hennig tra l'estate del 1980 e l’inverno del 1991. Un secondo volume Les Sphinx -Le Sfingi- riunisce le lettere che lei gli ha scritto a partire dal giugno 2002, l'ultima è datata 26 maggio 2005. Muore di cancro il 31 maggio 2005.

Mettendo dell'ordine nei suoi documenti, i figli scoprono dei manoscritti inediti di cui uno viene pubblicato nell’ottobre 2008: Suis-je encore vivante? Journal de prison -Sono ancora viva? Giornale di prigione-; si tratta in effetti della sua prima opera, scritta all'epoca della detenzione in Germania.

Opere:
• Le Noir est une couleur, Paris, Balland, 1974 ; Lausanne, Éditions d'en bas, 1989; Paris, Verticales, 2005.
• La Passe imaginaire, Vevey, L'Aire/Manya, 1992; Paris, Verticales, 2006.
• À feu et à sang, recueil de poèmes écrits entre mai 2002 et août 2003, Genève, Éditions Le Chariot 2003
• Carnet de bal d'une courtisane, in "Le Fou parle" 11 (décembre1979); Paris, Verticales, 2005.
• Les Sphinx, Paris, Verticales, 2006.
• Le carnet de Griselidis, paroles de Grisélidis Réal et Pierre Philippe, musique de Thierry Matioszek et Alain Bashung, chanson interprétée par Jean Guidoni sur l'album "Putains", 1985.
• Suis-je encore vivante? Journal de prison, Paris, Verticales/phase deux, octobre 2008.

sábado, 25 de abril de 2009

EL SUICIDIO COMO ACTO POLÍTICO

concepto de suicidio

Hay personas que son totalmente desconocidas para la opinión publica italiana. Entre ellas estaba Roberta Tatafiore. Feminista histórica, socióloga y escritora italiana, libertaria convencida, una libertaria que sabía y quería combatir el Estado. Decidió con el suicidio escaparse de las absurdas leyes del Estado sobre el "Fine Vita", demostrando que la vida es propiedad individual, que solo ella tenía en sus manos el destino de su existir. En los últimos meses solo rompió su silencio para hablar de Eluana Englaro, la mujer que murió el 9 de febrero tras pasar 17 años en estado vegetativo, y pedir que la dejaran morir en paz. En este momento defendiò la posición de los padres, poniéndose en contra del Estado, la legislaciòn, la indecente derecha, la indecente izquierda y el indecente centro político italiano, decidiendo discutir en Parlamento sobre "como tenemos que morir".

"Me pregunto sobre las razones del resultado paradójico del llamado caso Englaro", escribió entonces Tatafiore, "el padre de Eluana ha logrado liberar a su hija de una vida no vida... pero a un precio muy alto: tendremos la peor ley que existe en el mundo sobre la voluntad del fin de la vida...".

En ese último artículo, razonaba así: "Solo hay dos formas de morir por voluntad propia: recurrir al suicidio (que no por casualidad en alemán se dice Freitod, muerte libre) o fiarse de las leyes que establecen los límites dentro de los cuales uno, algunos o algunos otros, pueden acelerar nuestra partida...".

Periodista, ensayista, fundadora del centro Virginia Woolf, posfeminista y ex directora de la revista Noi donne, Tatafiore escribió ensayos sobre pornografía, sobre los hombres, sobre el mercado de la prostitución. Era la mayor especialista italiana sobre ese tema, según plasmó en su libro Sexo en el trabajo.

Escribió la prefación de libro de Wendy McElroy The Legs of Freedom (Le gambe della libertà) donde dice: "el Estado es omnipresente, el Estado está en los burdeles, el Estado está en las calles. El Estado, que controla tanto la puta regular como, si no mas, la puta clandestina, es para nosotras libertarias y libertaria como Wendy McElroy, el predador de las libertades económicas y civiles, es el impostor de los impuestos, sea en su versión liberal, que llamamos progresista, sea en su versión conservadora".