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sábado, 11 de marzo de 2017

RADICI NEL MARE /// sunu gaal

durante l'estate la piroga si è riempita di acqua.
una pioggia torrenziale l'ha investita.
anche se le radici stanno sempre nel mare, abbiamo creduto che i danni fossero irreparabili.

è stata rimessa all'asciutto e per tutto l'inverno abbiamo aspettato.
ci siamo chieste che senso avesse conservare un relitto.
potevamo scucirla e recuperare il recuperabile.
imparare a rendere più sostenibile il nostro prossimo progetto.
creare forme di arte che non si basano sulla conservazione.
poi ieri l'abbiamo vista prendere il largo.
si è portata via molti ricordi.
è approdata in una vecchia stazione vicino ad un bosco, vicino al lago.





 

grazie a Lara Bia, Mery Sut, Giulia Perla Tempesta Kiara Schiavon Baye Darou Fall
per amare le cose che in modi imprevedibili continuano
a Sara Bigardi perché senza di lei la piroga non avrebbe mai visto la terraferma
a Six Six Fall
a Maria Antonietta Bergamasco che ci ha invitate, incoraggiate e contagiate con la sua visionarietà benefica
a tutte le donne di Cavaion e Affi che ora si prendono cura della piroga TèDonna Associazione Culturale per l'edizione di TerreMadri 2017 Michela BortolozzoHanna Ross Mariateresa Muraca Rachele Pizzini Arianna Iasomcaria Pasini Maria Grazia Chinato Graziella Rossini Angelica Lorenzini Baye Modou Samb Anton Ella Laboratorio Autogestito Paratodos Bigrone Jatta Yangone Mbow Lessen Lahcen Ouftallah Dinomouha Ndaw Ridial Sene Sara Galan

sábado, 21 de mayo de 2016

RADICI NEL MARE /// sunu gaal







durante il periodo coloniale, quando i francesi chiesero alle popolazioni locali come si chiama il vostro territorio, loro dissero “sunu gaal”, che in wolof significa: le nostre piroghe. il nome del senegal deriva dalla deformazione di questa espressione.
sulle fiancate delle barche spesso vengono scritti dei nomi o delle frasi di protezione. noi pensavamo di scrivere su un lato della piroga “sunu gaal” perché ci aiutasse a fare conoscere la storia di questo nome e di questo paese.
mamadou ci dice che bisogna aggiungere “de la teranga”, che significa in wolof “dell’ospitalità”, uno dei valori essenziali della cultura senegalese, forse perché è proprio quello che manca nel posto dove sono arrivati. mamadou è un ragazzo senegalese che vive insieme a mansour, babacar, arouna e antoine in un centro per migranti che si trova vicino al paratodos, il laboratorio autogestito dove abbiamo cucito insieme la piroga.
“wa keur serigne touba” significa in wolof “veniamo dalla casa di serigne touba” guida religiosa musulmana fondatore del muridismo, affinchè protegga la piroga.
la realizzazione della piroga è la trasformazione di un viaggio drammatico che ha delle drammatiche motivazioni, una di queste la pesca massiva nelle acque senegalesi da parte dei pescherecci stranieri. ne abbiamo parlato a valencia con i baye fall con cui viviamo, mentre cucivamo al paratodos abbiamo letto in un articolo che un peschereccio europeo pesca in un giorno tanto pesce quanto 56 piroghe in un anno.
mamadou tra le frasi che abbiamo trovato decide questa: “i pescherecci europei sono autorizzati a depredare il nostro mare”. mentre cuciamo mansour ci racconta: in libia, prima di salire sulla barca, sono stato 3 giorni senza mangiare, perché tutti dovevamo essere più leggeri. mamadou ci dice: la barca con cui sono arrivato io era lunga 7 metri, eravamo 127 persone e siamo rimasti 2 giorni in acque internazionali.
le piroghe sono fatte di legno, questa è morbida e fatta di vestiti da donna di seconda mano. le radici nel mare servono a sostenerla ai lati, il suo fondo è pieno d’acqua, l’ultimo giorno ci siamo accorti che mancava il timone. mentre tagliamo i vestiti, dentro ad un paio di pantaloni, troviamo un’etichetta con su scritto “non riesco ad orientarmi sono troppo occidentale” che poi abbiamo ricucito nel rosso sangue del mare.

ringraziamo la onlus yermandem e i lions per il sostegno economico e per pensare insieme il futuro della piroga, lo spazio autogestito paratodos, i due giorgio, lessen, alberto, i falegnami resistenti, per lo spazio che ci hanno concesso e per come ci hanno accolto e aiutato; teresa e sow, sherifo per averci offerto la sua professionalità; i ragazzi gambiani e senegalesi da poco arrivati a verona; rachele, arianna, grazia, graziella, paola, antonella, antonio, matilde, rosanna, mariateresa e sara, warmi, rosa e odette, per averci accompagnato durante la realizzazione, tutte le persone che si sono impegnate per la raccolta dei vestiti e tutti i nomi che stiamo dimenticando. dicko per sostenerci e aiutarci costantemente, baye e tutti i baye fall che ci sono vicini durante la vita.






lunes, 2 de mayo de 2016

RADICI NEL MARE. diario

iniziamo a montare di mattina.
a poche ore dall'inaugurazione le meduse sono per terra, la casa non ha la porta, la rondine non ha pancia.
siamo in alto mare.
un chiodo dopo l'altro perché le tavole botaniche stiano in equilibrio.


cuando che te le vede le robe
no l'è come spiegarle
te le fa
a spiegarle somee che sia complicae
invis co te vist no l'e complicat


recuperare memorie.
tutti i materiali per la mostra sono stati recuperati.
hanno avuto delle storie prima di noi.

andare per strada guardando con attenzione le cose lasciate agli angoli, trovare sempre cassetti,
raccogliere i centrini tra parenti e amiche.
disfare le maglie di vecchi maglioni delle persone intorno
sfoderare materassi delle nonne lasciati in soffitta
strappare i giornali: la maniera migliore di usarli negli anni del berlusconismo

la radice del giardino ora sta sospesa in via santa felicita
mentre i tentacoli delle meduse si radicano
come se fossero in acqua

trasformare i pizzi
come quelli che faceva mia nonna
mia nonna che non ha mai visto il mare, io che non ho mai visto mia nonna

riciclare e’ una necessita e una pratica di vita
dare nuova vita alle storie non viene da una nostalgia
fare dei nodi tra il passato e il presente ci serve per avvicinare storie di migrazioni e di esodi
per riassemblare pezzi di vita in sequenze che raccontano il nostro quotidiano
per creare economie condivise.

grazie al mare di amici che sono arrivati, tantissimi…

radici nel mare, di ideadestroyingmuros
la mostra resta aperta dalle 17 alle 20 tutti i giorni.
contatto per visite e vendite:  320 7963270/ 335 389314