La pelle è un tessuto
Neanche oggi sembra
di essere a Parigi. Sembra estate nel patio di fronte decine di binari
paralleli su cui i treni passano lentamente, il tavolo sullo sterrato, i gatti,
un filo di lampadine sospeso.
Le isole saranno leggere.
Di pomeriggio siamo tornate a casa portando dieci chili di ovatta con cui
riempiremo l’involucro di stoffa delle isole. Renderemo morbidi i nostri ricordi
duri (http://lara-bia.tumblr.com/ arms).
Le isole saranno
sospese nella corte interna del terzo piano del Bâtiment B a Paris8, un’università
di banlieue.
Le isole saranno
dei focolai di riscatto anche se l’università ci ha imposto, per norma, di tutelarle
dalle tentazioni incendiarie di chiunque. Non esistono luoghi liberi di
esposizione.
Nella sala internet
dello Shakirail c’è una mappa dell’Australia e i lampadari sembrano arnie di
api. Non sembra Parigi, ma, dice Perla, non sembra neanche nessun altro posto.
Tocco la spalla di
Anton perché si faccia un poco più in là. Mentre mi incastro tra la sua spalla
e il suo fianco, penso al modo in cui abbiamo disposto i tessuti per comporre
i fondi rossi. I nostri letti sono come delle isole. Ieri sera Lara ge mi diceva che
la superficie delle isole dovrebbe essere fatta da corpi allungati, vicini, dovrebbe
essere corporea. Chiudendo gli occhi per addormentarmi, ho avuto la visione di
un paio di forbici che tagliava la mia pelle tesa. La pelle è un tessuto. La
superficie delle isole sarà composta da tessuti dei colori delle pelli.
+ INFO: iles-postexotiques
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shakirail, paris.
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