amare
Nessuno ha idea, se
non vagamente, di che cosa si intenda. Fino a ieri quando Dicko, un amico
senegalese conosciuto à rue Doudeauville, parlando con Annarita di integrazione
e discrezione, ad un certo punto ha detto: in ogni caso a noi africani ci
vedono sempre come exotique.
Per lui, exotique è
un termine peggiorativo: “si tu me
vois comme exotique, ça veut dire que tu me rejettes. Exotique è chiunque non possa
passare inosservato (celui qui ne passe pas inaperçu). E’ una differenza
visuale, qui fait du tape à l’œil, è una differenza che non può essere
integrabile».
Esotico è un
termine che serve ai bianchi per definire ciò che proviene e che si trova tra
il tropico del Cancro e il tropico del Capricorno. Il capitalismo si basa sulla
voglia di integrare, cioè di dominare ogni differenza.
«E’ questione di
colore della pelle?»
«Non solo, perché
per esempio gli Antillesi, che pure sono neri, non sono exotique perché sono di
culture française. Hanno la cittadinanza francese. Exotique è chi ha una
cultura africana e la mantiene. Bisogna uscire dal metrò di Château Rouge per
capire come vivono gli africani. Se sei nel 6 arrondissement vedi dei bianchi
tutti civilisés. Conosco
queste differenze perchè faccio le consegne delle pizze dappertutto a Parigi».
Exotique, secondo
Dicko, non ha una connotazione religiosa: una donna con il burqa non lo è, anche
se la sua differenza non è integrabile in Francia e salta agli occhi.
Si diventa esotico per
la lingua e l’accento, il colore della pelle, i vestiti e lo stile, un certo
modo di comportarsi e relazionarsi con gli altri tutti i giorni.
“Se vai a casa
degli africani, ti invitano a mangiare senza neanche chiederti il nome”.
“Questo ti rende exotique?”
“No, questo non è
exotique”.
“Se perdi il lavoro
e sei africano non resterai mai solo, come capita ora ai bianchi con la crisi”.
“Allora questo è
exotique?”
“No, non è questo”.
Exotique è un certo
modo, typiquement africain, di comportarsi ogni giorno, di non “perdersi”
nel mondo capitalista e di di/mostrare questa
resistenza.
Dicko non ci ha
detto di più.
thank you, with all you I'm happy
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