Questo alito d'aria che il rinfrescarsi della notte...
Questo alito d'aria che il rinfrescarsi della notte
precedendo la breve agonia,
mi ricorda solo ciò che riguarda l'amore,
il più sporco amore,
che è l'unica cosa che, dopo l'agonia,
va veramente perduta.
Veramente perduta...
perchè è fatto di carne, che si corrompe...
E tanto più quanto è fatto di sola carne
- di seno, di ventre,
di cosce, di sesso:
se ne va, se ne va,
è l'unica cosa che va perduta per sempre,
tutto il resto pazienza,
ma nella carne c'è la sola cosa sicura che se ne va,
ed è tutto, tomba mia!
Vediamo: cosa pensavo, grazie ai miei rimorsi?
Pensavo, giusto, alla carne.
Ma non alla carne bella, con la sua dignità,
del viso, delle spalle, della nuca.
No: ma alla carne dov'è più carne, e quindi più muore.
La grazia di un viso o la fierezza
di un paio di spalle o l'innocenza di una nuca,
non muoiono. Ma ciò che la stoffa di un paio di calzoni
(in un riserbo severo e quasi immacolato)
protegge, se rigida, e, se molle,
stinta e gualcita, rivela quasi infantilmente
- con brutale innocenza - questo muore.
E poichè ogni volta che è stato (per miracolo) goduto
ritorna a quella naturalezza proibita -
nella grazia sbadata della vita - bisogna
goderlo mille volte; non lasciarlo
nemmeno per un instante, non concedere un solo spiraglio
al ricrearsi della sua lontananza...del suo mistero...
Solo chi, con tutto ciò che esso può violare,
ne è violato, sempre, ogni giorno, ogni ora,
può dire di vivere. Perchè vivere è tremare.
Poi quando tutto finirà, tutto finirà:
non ci sarà un volto immortale e un sesso mortale.
Pier Paolo Pasolini
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